In memoria del vescovo Mariano

Mariano e Francesco

Mentre questo sabato santo particolare, con tutto il suo silenzio e il suo carico di attesa procede lentamente, arriva sulla chat dei preti della Diocesi un messaggio davvero inatteso: “Il vescovo Mariano ha concluso questa mattina il suo cammino terreno“.
Reagisco alla notizia con un emoticon che raccoglie insieme stupore, ma anche senso di colpa. Tra i tanti malati che ricordavo in questi giorni nella preghiera, non avevo ricordato lui, il nostro Vescovo.
Eccellenza, mi confesso e chiedo perdono per questa grave dimenticanza; una cosa che Lei ci ha sempre detto è che ci ricordava ogni giorno nella preghiera e che ci voleva bene; sono sicuro che Lei ha continuato a farlo, fino all’ultimo istante. Mi perdoni.

Io questo bene l’ho sentito, e di questo La ringrazio.
Sono stato nel primo gruppo di preti da Lei ordinati come Vescovo della Diocesi di Rimini (1990). Questo legame sacramentale Lei lo ha sempre sottolineato e ce lo ha sempre fatto vivere.

Negli anni del mio ministero sono state diverse le occasioni di colloquio con Lei. Ne ricordo in particolare due: quando nell’agosto del 1998, con un piccolo stratagemma, mi ha fatto tornare anticipatamente da un campeggio per comunicarmi che sarei diventato parroco alla Colonnella e quando, nell’estate del 2006, mi ha convocato per comunicarmi che sarei diventato rettore del Seminario di Rimini. In ambedue le occasioni – per nulla informali – ho sentito su di me la sua stima e la sua preoccupazione, la sua consapevolezza che fossero per me passaggi importanti, ma anche il senso del suo ruolo di Vescovo, che mi invitava a fidarmi di ciò che mi veniva domandato, perché Lei ci aveva pensato bene e sapeva altrettanto bene in nome di chi me lo chiedeva.

Molte altre cose potrei dire, ma preferisco custodirle nel cuore e affidarle al Signore nell’eucaristia Pasquale che domani celebrerò.
La penserò intento a celebrare la Pasqua eterna con il Signore Vivente, Sommo Sacerdote della nuova alleanza, intorno “all’altare del cielo, innanzi alla maestà divina” (Cfr. Canone Romano), a intercedere per la Chiesa che è stata sua Madre e sua Sposa.

Le chiedo solo, da esperto cerimoniere pontificio – quale Lei era -, di essere paziente con tutti quegli angeli che fanno il servizio liturgico: ce la mettono tutta, ne sono sicuro!

Riposi in pace vescovo Mariano. Il Signore La accolga come il servo buono e fedele, chiamato a prendere parte alla gioia del suo Signore. E continui a pregare per noi.  

Sabato Santo, 11 aprile 2020

don Andrea Turchini

Pubblicato da tecnodon

Prete cattolico. Formatore in seminario ed Assistente AGESCI

3 pensieri riguardo “In memoria del vescovo Mariano

  1. mi associo nella preghiera come penso tutto quanto il presbiterio diocesano e non solo

  2. Grazie Andrea per questo bel ricordo personale… Personalmente io sono sempre stata più legata al nostro Vescovo Francesco, fin da quando è arrivato…anzi da prima… Nell’agosto 2007 ho trascorso la prima settimana di spiritualità francescana a La Santona (Mo) dove ho conosciuto una bella famigliola di Latina che me lo annuncio’ in anteprima: “il nostro vescovo viene da voi a Rimini!”, come poi è avvenuto a settembre! Il vescovo della mia infanzia e’ stato Locatelli, ma Mariano confesso di averlo sempre sentito un po’ lontano, troppo “sul trono”…anche se i primi tridui pasquali ho cominciato a celebrarli in Duomo con lui, prima di legarmi alla parrocchia di Santarcangelo dove mi sono trasferita nel 2002, era la domenica delle Palme, se ricordo bene quell’anno Pasqua cadeva il 31 marzo…

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