
In questa Pasqua la mia attenzione è caduta su Pietro e sulle parole che ha pronunciato nell’ultima cena: Pietro disse [a Gesù]: “Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai”. Gli disse Gesù: “In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”. Pietro gli rispose: “Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò”. Lo stesso dissero tutti i discepoli. (Mt 26-33-34) e nel vangelo secondo Giovanni: Simon Pietro disse: “Signore, dove vai?”. Gli rispose Gesù: “Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi”. Pietro disse: “Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!”. Rispose Gesù: “Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte. (Gv 13,36-38)… Sappiamo dal racconto come la vicenda si è evoluta: Pietro, così come Gesù aveva preannunciato, ha rinnegato il Signore perché è stato vinto dalla paura, ma, dopo la risurrezione, consapevole del suo peccato, ha confermato il suo amore per Gesù (cfr. Gv 21,15-19) e la sua disponibilità a dare la vita per Lui.
La vicenda di Pietro è molto importante per noi perché ci mostra il volto concreto di un discepolo di Gesù, di un apostolo, pieno di buone intenzioni, ma che non ha compreso il significato pieno della Pasqua di Gesù.
Penso che Pietro fosse assolutamente sincero quando ha pronunciato quelle parole durante l’ultima cena, ma come già era accaduto a Cesarea di Filippo (cfr. Mt 16,21-28), non è riuscito a riconoscere seriamente l’invito di Gesù a rinnegare sé stessi per prendere la propria croce.
Non bastano le buone intenzioni, per quanto sincere, per vivere la Pasqua di Gesù: occorre entrare nella logica del dono totale di sé che il Signore ci mostra prima nei segni della frazione del pane e della lavanda dei piedi (quella che Pietro fa fatica ad accogliere), poi nella realtà della sua morte in croce: “come ho fatto io, fate anche voi!“.
Possa questa Pasqua snidarci dalla posizione comoda di chi si accontenta di proclamare le sue buone e sincere intenzioni per avviarci con fiducia nella sequela di Gesù che ci chiede di condividere con lui il cammino della croce per sperimentare la pienezza di vita della risurrezione.
Buona Pasqua di Risurrezione.
Meditativo, profondo … come sempre! Grazie.