
Molti articoli della stampa di oggi, parlando dell’evento organizzato ieri a Mosca per celebrare l’anniversario dell’annessione della Crimea, mettono in evidenza la citazione (“blasfema”) fatta dal presidente Putin del vangelo secondo Giovanni.
Personalmente concordo sul giudizio circa l’abuso grave di un testo del Vangelo, soprattutto di quella frase citata, nel contesto di una celebrazione che ricorda l’invasione di un territorio appartenente ad una altro Stato (che la Russia rivendica come parte della propria nazione, “il mondo russo”) e ancor di più nel contesto di una guerra terribile che sta seminando a piene mani morte e distruzione proprio ad opera della stessa persona che cita il Vangelo. Non c’è alcun dubbio sull’uso improprio delle parole di Gesù. Punto!
Chi volesse proseguire questa riflessione, può leggere l’interessante articolo di Famiglia Cristiana sulla “dimensione mistica” della guerra in Ucraina.
Facendo eco però al Vangelo che ascolteremo nella liturgia di domani (Lc 13,1-9), non posso non domandarmi se quelle stesse parole di Gesù citate da Putin, che io forse ritengo di avere il diritto (e il dovere) di pronunciare, sulle mie labbra non siano altrettanto blasfeme o improprie. Ciò che ci scandalizza, afferma Gesù, dovrebbe provocare la nostra conversione, altrimenti a poco giova il nostro scandalo e il nostro giudizio.
C’è un salmo che mi ferisce ogni volta che lo recito:
All’empio dice Dio: «Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che detesti la disciplina e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; e degli adùlteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere? forse credevi ch’io fossi come te!
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
Capite questo voi che dimenticate Dio, perché non mi adiri e nessuno vi salvi. (Sal 50,16-22)
Questo ammonimento che Dio rivolge all’empio, lo sento rivolto a me che spesso ho in bocca le parole del Signore e che soffro la mia incoerenza rispetto alla Parola che proclamo e insegno.
Se oggi ci scandalizziamo perché un dittatore ha pronunciato in modo abusante il Vangelo, non possiamo non pensare a tutte le volte che anche noi lo pronunciamo senza che ci sia una vera congruenza tra il Vangelo e la nostra vita. Anche in questo caso, più che lo scandalo vale la conversione!
C’è un’altra serie di parole nobili che in questi giorni vengono usate contro Vladimir Putin per mettere in rilievo la gravità dei suoi gesti: democrazia, rispetto dei diritti umani, rispetto del diritto internazionale … tutti “valori” che Putin ha rinnegato e offeso in modo orribile e senza giustificazione, commettendo crimini di guerra e contro l’umanità (lo stabilirà il Tribunale dell’Aja).
Ma noi?! Noi che ci ergiamo a suoi giudici, siamo sicuri di avere la coscienza a posto e poter scagliare la pietra contro di lui proprio in riferimento a quei valori? Noi che ci facciamo paladini dei diritti e della democrazia siamo proprio sicuri che, oltre ad averli proclamati quei diritti li abbiamo anche difesi sempre ed ovunque?
Penso alle migliaia di persone che si trovano nei campi profughi della Libia, di Lesbo e della Turchia, campi profughi che l’Europa finanzia e sostiene, ignorando i crimini che lì vengono commessi; penso alle centinaia di persone che sono accampate al confine tra Messico e Stati Uniti (ora anche alcuni russi e ucraini) con la vana speranza di poter essere accolti negli USA; penso alla corruzione dilagante nel nostro Paese che lascia ampi margini alla camorra, alla mafia, alla ‘ndrangheta, ai bambini che non sono resi in grado di concludere il percorso scolastico, alla donne vittime della tratta sfruttate per il mercato del sesso; penso ai braccianti agricoli che vengono sfruttati dalle organizzazioni criminali nei campi del Sud Italia perché la grande distribuzione possa mantenere bassi i prezzi e schiacciare la concorrenza del mercato; penso agli scandali della sanità in alcune regioni del nostro Paese… Non serve andare avanti!
Facciamo bene a ricordare il bene rappresentato dalla democrazia e il valore del rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone, ma mentre li richiamiamo a Putin, condannandolo per il suo sfacciato spregio di tutti questi valori, ricordiamo che ci sono ampi spazi di miglioramento anche per noi, con una grande esigenza di conversione sia sul piano della fede che su quello dei principi costituzionali.
Non sono pochi gli analisti politici che in questi giorni, chiedendosi perché Putin si sia consentito di compiere l’invasione dell’Ucraina, affermano che ha preso coraggio proprio di fronte all’inconsistenza dell’Europa nel mettere in pratica e difendere sul campo i valori che proclama, preoccupata solo delle logiche economiche nazionali e dei mercati (vedi le reazioni contro Erdogan per ciò che ha operato in Turchia, o contro Assad per ciò che ha commesso – impunemente – in Siria).
Potremo insegnare più autorevolmente ad altri la democrazia e il rispetto dei valori quando li vivremo sul serio, senza il rischio di sembrare ridicoli mentre li richiamiamo ad altri.
Potremo richiamare con trasparenza e serietà chi abusa nel citare il Vangelo quando sarà evidente nella nostra vita cosa significhi vivere quelle frasi di Gesù.
Il nostro scandalo oggi si tramuti in impegno per la conversione!