
Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. (Mc 16,2-4)
Quella pietra è una bella preoccupazione!
Quelle donne sono piene di buone intenzioni; si sono alzate prestissimo, quando ancora non era sorto il sole; hanno con loro tutto l’occorrente per cospargere di unguenti il corpo del Signore Gesù, rinchiuso in fretta nel sepolcro al termine di quel giorno terribile in cui era stato crocifisso ed ucciso; … ma come spostare quella pietra per poter entrare nel sepolcro?
Di questo parlano nel tragitto che compiono andando da Gerusalemme a quel giardino dove si trovava il corpo di Gesù.
In questa Pasqua le parole di quelle donne in cammino mi colpiscono molto: parlano della pietra che sigilla il sepolcro. Essa rappresenta un ostacolo oggettivo e al di là della loro portata, che impedisce loro di compiere quanto hanno nel cuore per dire il loro affetto al Signore. Eppure non sono rimaste a Gerusalemme. Si sono messe in cammino pronte a compiere ciò che sentivano irrinunciabile, sperando contro ogni speranza di poter realizzare quel gesto.
Quella pietra è il simbolo di tutti gli ostacoli che abbiamo di fronte a noi in questo tempo; di tutto ciò che ci impedisce di compiere le cose che abbiamo nel cuore, così come le avremmo nel cuore; di tutte le parole che riempiono in nostri discorsi un po’ tristi e depressi, pieni di frustrazione per ciò che ci manca e non ci è permesso di vivere.
Quella pietra è la madre di tutti gli ostacoli: chi potrà spostarla?
Nella Pasqua, ancora una volta, ci viene rivelato con sorpresa che il Signore, con la sua risurrezione, ribalta tutte le pietre che ci ostacolano e rende possibile la scoperta che la vita vince sulla morte, che non c’è pietra che possa impedire questo trionfo.
Le donne sono testimoni di questa vittoria perché non si sono lasciate bloccare, perché al mattino presto si sono messe in cammino per fare ciò che loro sentivano importante e vero.
Per questo, per la loro fiducia e per il loro amore, sono diventate le prime testimoni della risurrezione.
Auguro a tutti e a tutte, anche in questo tempo difficile, di non lasciarsi bloccare dagli ostacoli apparentemente inaggirabili che sono posti sul nostro cammino. La nostra fede pasquale nella vita che vince la morte ci possa trovare sempre sulla strada, pronti e pronte per compiere quello che, per la fedeltà alla nostra vocazione, sentiamo essere irrinunciabile e per accogliere con stupore quanto il Signore è capace di realizzare rimuovendo ogni ostacolo.
Così anche noi, come quelle donne, potremo essere testimoni della vittoria di Cristo sulla morte.
Buona Pasqua!
Ottima immagine quella delle donne che si mettono in cammino pur senza sapere come avrebbero potuto aprire il sepolcro. Anche noi ci troviamo spesso a metterci in viaggio senza nessuna garanzia. Don Romano Nicolini