San Martino 2020

Questo scritto è dedicato alle amiche e agli amici di Santarcangelo che domani festeggiano San Martino.

Lo so che quest’anno è diverso; lo so che vi mancheranno molte cose del “San Martino” che conoscete: non ci sarà la fiera, le giostre, il ritrovarsi tra amici; mancherà quell’orgia di profumi che piacevolmente invade la città. Non ci sarà la folla che invade le vie del nostro (posso ancora dirlo?) bellissimo paese, attratta da un luogo che spesso, durante tutto l’anno è sinonimo di festa. Non ci sarà quell’ebbrezza che fa “San Martino” … ma, per favore, amici Santarcangiolesi, non fatevi travolgere dalla nostalgia per ciò che non c’è; perché molto ancora c’è e si può festeggiare!

Potrei enumerare molte cose, ma ci tengo a dirvi che ci sarete soprattutto voi Santarcangiolesi, chiamati a vivere con il vostro stile questo tempo difficile e capaci di trasformarlo in un’opportunità, attraverso un modo di condividere che – come ha scritto Giulia D’Intino nel suo romanzo – è capace di non lasciare indietro nessuno.

Sapete bene che san Martino è ricordato dalla tradizione cristiana per un eccezionale gesto di carità. Non era obbligato, ma ha saputo muoversi a compassione e condividere quello che aveva con un povero incontrato lungo la strada. E’ stato un gesto maturato da un cuore capace di commuoversi e di muoversi verso l’altro.
Questa creatività nella carità (o solidarietà se preferite un termine più laico), questa capacità di commuoversi e di vincere l’indifferenza, è ciò che noi festeggiamo nella festa di San Martino.
Mi chiedo amiche e amici: c’è un tempo più propizio di questo per vivere il vero spirito della festa del nostro patrono? E proprio perché tutto il resto vi è stato tolto, non è forse questo il tempo per vivere l’essenziale della festa?
Nella città di Santarcangelo, che in fatto di creatività non ha nulla da invidiare a nessuno, proprio in nome di San Martino, saprete “strolgare” qualcosa che vi faccia ricordare questo San Martino 2020 non per quello che vi è stato negato, ma per quello che voi, proprio in queste circostanze speciali e drammatiche, avete inventato di bello e gioioso? Non lasciatevi togliere l’essenziale della festa!

Da Bologna vi auguro con grande affetto: buon san Martino, cari Santarcangiolesi!

Pubblicato da tecnodon

Prete cattolico. Formatore in seminario ed Assistente AGESCI

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