
È la mia terza volta a Rieti nel giro di pochi anni. Sono venuto con i giovani di Santarcangelo ad incontrare il vescovo Domenico durante il campo di servizio ad Amatrice. Poi con il clan di Santarcangelo, dopo l’incontro a Roma con il Papa, perché da qui siamo partiti per la route verso Spoleto, sui passi di san Francesco.
Oggi sono partito nuovamente da Rieti per un nuovo cammino, per ripercorrere, al ritmo del passo, il cammino di Benedetto, che io considero uno dei più grandi uomini che la storia del cristianesimo ha generato in Italia.

Il mio rapporto con Benedetto nasce negli anni del liceo, per degli esercizi spirituali vissuti a Subiaco con i seminaristi. In seguito, soprattutto negli anni di studio a Padova, vivendo con i monaci, ho approfondito la conoscenza della Regola ed ho ammirato la sapienza umana di quest’uomo, considerato il padre del monachesimo occidentale.
Questo cammino era nel mio “cassetto” da alcuni anni. In questa strana estate, dopo i mesi dell’isolamento, vissuti anche alla scuola del monachesimo, in questo tempo di passaggio ad un nuovo servizio ecclesiale, ho pensato che fosse l’occasione adatta per farsi accompagnare da Benedetto e, dopo tanto lavoro di testa, rimettersi semplicemente in cammino. La mèta è Montecassino, ma sinceramente non so dove riuscirò ad arrivarci, visto che il mio allenamento è nullo. Ho pensato che sarà una esperienza di umiltà, secondo quanto insegna la Regola, per riprendere contatto anche con i miei piedi, perché ho imparato che anche da lì passa molto. Qualche cosa raccoglierò perché la strada è sempre generosa con chi la percorre.
Arrivato a Rieti con il treno, in tutta comodità, dopo essere passato a pregare in Cattedrale e aver fatto un po’ di spesa, mi sono messo in cammino verso verso Rocca Sinibalda, prima tappa del mio pellegrinaggio. La guida che seguo è molto dettagliata ed è difficile sbagliare.
Il cammino è stato faticoso, appesantito dalle ore più calde del giorno, dopo un periodo intenso del quale ora sento l’affaticamento, … ma molto bello. So bene che le prime tappe sono le più difficili: passare da una via sedentaria ad un’esperienza di cammino importante, richiede un certo adattamento… ma non mi spavento.
Durante la strada di oggi mi sono messo davanti agli occhi i tanti volti e nomi che porto con me e per quali offro questo cammino: i preti e la gente di Santarcangelo che ho salutato da pochi giorni, i seminaristi e i preti del seminario regionale, tre coppie di sposi che celebreranno il loro matrimonio nei prossimi giorni ( M&P; C&M; A&E), le persone che mi hanno chiesto esplicitamente di pregare per loro, i capi scout del comitato e del consiglio regionale e della zona di Rimini, i preti della diocesi di Rimini, molte persone che mi sono care e la mia famiglia. Come si vede non sono affatto solo in questo cammino.

Sono arrivato a Rocca Sinibalda verso le 18 accolto molto gentilmente dal gestore del B&B dove ho scelto di dormire. Mi hanno “invitato” a cena perché in casa c’è un altro pellegrino arrivato molto prima di me. Sarà l’occasione per i primi incontri.
To be continued…
Tu auguro di arrivare a Montecassino. Buona strada