Gli scout hanno la fama di essere uomini e donne generosi, una generosità imparata in anni di vita comune ispirata ad una promessa e ad una legge che chiede “di aiutare gli altri in ogni circostanza“.
Non sempre però si pensa che questa generosità sia abbinata alla competenza e alla formazione.
In questi giorni di emergenza sanitaria, grazie alla convenzione con la Protezione civile dell’Emilia Romagna, più di 400 tra capi, rover e scolte maggiorenni dell’AGESCI sono usciti per strada a fianco a molti altri volontari, per mettersi al servizio e rispondere alle richieste delle persone più deboli e più fragili mediate dai Comuni, dalle Caritas, dalle parrocchie o da altri enti operativi sul territorio.
Questa risposta mi ha commosso, ma sono rimasto ancora più stupito questa mattina (sabato 4 aprile), per l’adesione massiccia al corso di formazione organizzato dalla pattuglia regionale di Protezione civile dell’AGESCI.
Sulla piattaforma di video conferenza eravamo 220 (il numero massimo sopportabile dal sistema), ma molti iscritti sono rimasti esclusi, perché le domande di formazione sono state molte di più. La pattuglia ha promesso che organizzerà un secondo momento di formazione il prossimo 15 aprile.
Per gli scout e le guide è normale portare la camicia dell’uniforme con le maniche arrotolate per essere pronti a servire, ma è anche nel nostro stile cercare di acquisire competenze, perché il servizio al prossimo non è solo questione di generosità.
Sarebbe stato possibile organizzare due conferenze parallele, cioè una, ma raggiungibile da 2 link, per non lasciare nessuno escluso?
Non saprei, non sono competente sulle questioni tecniche. I responsabili hanno organizzato tutto in 48 ore e forse non hanno valutato bene alcuni aspetti logistici.