Ci sono molti modi per conoscere la geografia. La si può studiare a scuola, la si può conoscere raccogliendo informazioni. La si può conoscere viaggiando. La si può conoscere incontrando persone che vengono da altri paesi e stringendo relazioni di amicizia con loro.
Da giovane ho viaggiato abbastanza; con uno stile molto spartano abbiamo visitato diversi paesi dell’Europa. Anche da adulto ho avuto la possibilità di fare alcuni viaggi molto belli… sento però che il mondo che conosco, il mondo in cui abito, la mia geografia, è data soprattutto dalle relazioni che ho costruito, grazie agli incontri importanti che la provvidenza mi ha fatto vivere.
Oltre all’Italia, il mio paese di origine, ci sono altri quattro paesi che fanno parte del mio mondo, perché lì ci vivono persone che sono per me molto importanti.
La Bosnia – Erzegovina
Negli anni immediatamente successivi alla guerra dei Balcani sono stato molte volte in Bosnia e in particolare a Sarajevo. Lì ci sono alcune persone che ho conosciuto e in particolare due famiglie a cui sono molto legato. Nella misura del possibile cerchiamo di vederci una volta all’anno. Posso dire – dopo 24 anni – che la Bosnia è a tutti gli effetti parte del mio mondo.
L’Albania
Ci sono andato per la prima volta nel 1998, mentre erano in corso gli ultimi strascichi della guerra civile; poi sono ritornato molte altre volte per motivi diversi. A Kuçove e Berat la nostra diocesi ha aperto un’esperienza missionaria dal 1993 e, negli anni, mi è capitato molte volte di recarmi là accompagnando dei gruppi. Anche in Albania conosco delle persone che sono importanti per me, con le quali mantengo un contatto stabile. Quello che accade lì mi sta a cuore e fa parte del mio mondo.
Il Senegal
Il Senegal ha bussato alla mia porta nel 2000 nella persona di due preti (Mathieu e Daniel) che per me sono diventati due fratelli. Vedevo a Rimini molti senegalesi, ma erano tutti musulmani. Neanche sapevo che in Senegal esistesse un’esperienza di Chiesa. In questi venti anni con il Senegal ci sono state molte relazioni; ho potuto visitarlo quattro volte e anche questo paese fa un po’ parte del mio mondo.
La Siria
In Siria non sono mai stato; due volte sono arrivato vicino al confine, ma non l’ho mai varcato (una volta ad Antiochia – dalla parte turca; l’altra volta a Tel Abbas dalla parte libanese). Eppure anche la Siria fa parte del mio mondo perché insieme alla famiglia di Sheik Abdo e agli amici di “Operazione Colomba” porto nel cuore la situazione di quel paese, da tanti anni in conflitto, e il desiderio di pace del suo popolo. La Siria mi ha chiamato a coinvolgermi e, anche se non ho mai potuto visitare quel paese, sento che entra nel mio orizzonte perché la mia geografia è fatta soprattutto di relazioni.
La settimana scorsa, mentre attendevo in aeroporto il volo che mi avrebbe riportato in Italia, vedevo accanto a me tante persone che viaggiavano, moltissimi per turismo.
Riflettendo, guardando tutte quelle persone in viaggio, ho capito che non mi interessa più fare il turista; che per me il senso del viaggio sta solamente nel custodire le relazioni che la provvidenza mi ha fatto incontrare ed, eventualmente, nell’alimentare quelle che nasceranno.