Un piccolo resto quello che ha percorso questa sera le vie di Santarcangelo portando in processione il sacramento dell’Eucaristia, per condividere con tutti questo grande dono che Gesù ci ha lasciato.
Un piccolo resto di circa duecento persone, che è passato in mezzo ai tavoli dei ristoranti suscitando curiosità, un po’ di fastidio, per lo più indifferenza.
Lo sguardo di alcuni era un po’ di commiserazione, come se si guardasse qualcuno uscito dal passato, che si ostina a fare cose che non sono “più di moda” e che non riguardano che pochi nostalgici.
Nostalgia… sentimento ambiguo; un misto tra bei ricordi e rimpianti…
La nostalgia potrebbe far venir voglia di rinunciare, di dire: non ne vale la pena; a chi interessa? Un tempo sì che questo momento movimentava tutto il popolo o la maggior parte di esso… ma ora?
La nostalgia ci fornirebbe un parametro anacronistico per valutare il significato che oggi ha un segno come questo: uscire per la strada per portare, in modo solenne, la presenza del Signore.
Dovremmo invece farci guidare dalla profezia, anche correndo il rischio di essere voce che grida nel deserto.
Con umiltà, ma con determinazione (parresia), possiamo uscire per la strada, non per imporci, ma solo perché abbiamo il desiderio di condividere il dono che ci è stato consegnato, perché mai lo potremmo tenere solo per noi.
Quell’uscire in modo solenne (forse anche po’ troppo solenne) ci ricorda che se questo tipo di uscita la facciamo solo una volta all’anno, in realtà ogni domenica, quando usciamo dalla celebrazione eucaristica, dopo aver fatto la comunione, noi siamo quel segno vivente della presenza del Signore che desidera incontrare gli uomini e condividere con loro il dono della fede, della speranza e della carità; tutti doni che scaturiscono dalla celebrazione dell’eucaristia.
Il segno della processione solenne prende senso solo dal nostro impegno quotidiano di testimonianza, altrimenti è solamente una parata; contemporaneamente quella processione ci richiama all’impegno che siamo chiamati a vivere quotidianamente, in modo semplice e ordinario, ma non meno vero e importante.
Guarisci la nostra nostalgia, Signore; donaci lo spirito della profezia.
Se vuoi, cliccando sul link, puoi leggere la Supplica per la città di Santarcangelo
Si, non eravamo in molti stasera, non c’era la partecipazione di momenti”piu’ blasonati”.. Ma non importa, non ti abbacchiare, c’era la qualità.
Il mio personale ricordo di questo momento mi riporta a quando da bambino partecipavo con i miei genitori e mi è sempre rimasto il ricordo stupefatto del maresciallo dei carabinieri che non si limitava a fermare il traffico ai paletti prima della scalinata, ma al passaggio del Santissimo scattava sull’attenti e faceva il saluto di ordinanza… che poca professionalità gli odierni tutori dell’ordine con la paletta in una mano e la sigaretta nell’altra…tempi moderni..
Ciao Stefano