Scene di ordinaria follia nel Black Friday
Sono un pochino stupito!
Non ho udito neanche una voce si è levata dal mondo civile ed ecclesiale per ragionare criticamente sul Black Friday, altra usanza importata da oltre oceano, frutto di una globalizzazione dilagante.
Ma come?! Contro Halloween tutti lì a sgolarsi e a dichiarare l’abominio di tale festività celtica e anti-cristiana e a richiamare il valore dei nostri valori e delle nostre tradizioni e invece il Black Friday ci va bene? Nessuno che dica nulla contro questa pratica oscena della cultura consumistica?
Proprio oggi, mi sono incontrato con questo testo della Laudato sì di papa Francesco, che, credo, possa essere un interessante spunto di riflessione.
Dal momento che il mercato tende a creare un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti, le persone finiscono con l’essere travolte dal vortice degli acquisti e delle spese superflue. Il consumismo ossessivo è il riflesso soggettivo del paradigma tecno-economico. Accade ciò che già segnalava Romano Guardini: l’essere umano «accetta gli oggetti ordinari e le forme consuete della vita così come gli sono imposte dai piani razionali e dalle macchine normalizzate e, nel complesso, lo fa con l’impressione che tutto questo sia ragionevole e giusto». Tale paradigma fa credere a tutti che sono liberi finché conservano una pretesa libertà di consumare, quando in realtà coloro che possiedono la libertà sono quelli che fanno parte della minoranza che detiene il potere economico e finanziario. In questa confusione, l’umanità postmoderna non ha trovato una nuova comprensione di sé stessa che possa orientarla, e questa mancanza di identità si vive con angoscia. Abbiamo troppi mezzi per scarsi e rachitici fini. (n. 203)