La famiglia è una realtà che precede il Vangelo e l’incarnazione del Verbo.
La Bibbia la pone come realtà primordiale appartenente all’ordine della creazione.
Gesù nasce in una famiglia che non è necessaria solamente sul piano strettamente funzionale, ma anche per la sua educazione alla fede.
Anche per noi la famiglia è necessaria per il nostro cammino di fede.
Ci sono due cose essenziali che, normalmente, si imparano fin da piccoli nella famiglia: l’obbedienza e la fraternità.
In famiglia si impara l’obbedienza fiduciale verso i genitori: obbedisco ai miei genitori perché so che mi amano e mi chiedono ciò che è bene per me. Imparare questa obbedienza è fondamentale, anche con le sue fatiche e lotte adolescenziali.
Si tratta della stessa obbedienza nella fede che sono chiamato a vivere verso Dio, quel Dio che – ascoltando il Vangelo – scopro come un Padre che mi ama e mi invita a vivere la sua volontà, un cammino di piena e gioiosa realizzazione della mia vita, importante presidio contro l’autoreferenzialità e il narcisismo, atteggiamenti tipici dell’empio.
In famiglia impariamo anche la fraternità che, a differenza dell’amicizia elettiva, mi chiede di relazionarmi e di amare persone che non mi sono scelto, ma che, provvidenzialmente, mi sono state poste accanto.
Imparare la fraternità in famiglia è una grande opportunità per poter vivere relazioni fraterne con altri uomini e donne che il Signore mi pone accanto sul cammino della mia vita.
Obbedienza e fraternità: anche Gesù le ha imparate in famiglia e le ha fatte diventare i pilastri del suo Vangelo.