Ostinazione

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L’ostinazione è un atteggiamento che – normalmente – viene apprezzato, perché è ritenuto un sinonimo di determinazione, segno di forza d’animo e di carattere.
Una persona ostinata è una persona che non molla, che è capace di perseguire i suoi obiettivi senza farsi spaventare ne’ fermare dagli ostacoli che si frappongono sul cammino.

Nel libro dell’Esodo, in uno dei passi più importanti di tutta la Scrittura, si trova questa espressione che mi ha fatto molto riflettere: 8Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re d’Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata… 
15Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. 16Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. 17Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. 18Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri». (Es 14,8.15-18)

L’ostinazione del Faraone, che trascina dentro il mare tutto il suo esercito, perseguendo ad oltranza e contro ogni evidenza un progetto ingiusto e folle, è la causa di un disastro epocale per gli egiziani, e la manifestazione di una stupidità che poteva ampiamente essere evitata.
L’ostinazione, in questo caso, è l’incapacità di saper riconoscere i fatti che dimostrano l’ingiustizia e la follia di un determinato pensiero; è l’incapacità di saper riconoscere che occorre arrendersi all’evidenza che quello che voglio non è possibile o non è utile o non è saggio.
L’ostinazione è, in questo caso,  sinonimo di sordità, di cecità, di stupidità! Dio combatte il Faraone d’Egitto attraverso la sua presunzione: sarà questa presunzione a portarlo alla sconfitta.

E’ facile dare questo giudizio a posteriori quando le conseguenze si sono manifestate nella loro chiarezza. Ma come fare per evitare gli esiti nefasti di un’ostinazione ideologica e stupida?

Il confronto con altri dovrebbe aiutarci; ma dovrebbe essere un confronto sincero e onesto. Tra tutti i consiglieri del Faraone non c’è nessuno che lo consiglia di lasciar perdere, non c’è neanche uno che, con coraggio, interviene per prevenire il disastro; quando – finalmente – trovano il coraggio di dirlo, è troppo tardi: alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25 Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». 26 Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». (Es 14,24-26)
Quanti segnali c’erano stati che invitavano a cambiare rotta! Eppure, ostinatamente si è andati avanti, fino all’irreparabile.

Per prevenire gli effetti nefasti di un’ostinazione ideologica, è necessaria anche un po’ di autocritica che ci libera da quel narcisismo che rende assolutamente autoreferenziali. La capacità di autoanalisi è molto importante, magari con l’aiuto di qualcuno che non ha timore di farci notare le incongruenze del nostro pensiero e dei nostri progetti.

Qualcuno è molto sorpreso che papa Francesco abbia scelto tra i suoi collaboratori più stretti anche persone che sono chiaramente in contrasto con il suo modo di vedere le cose e di compiere le scelte. Ma questa è una grande saggezza che ogni governante dovrebbe imparare. Il confronto con l’opposizione sul merito delle questioni, dovrebbe aiutarci a migliorare le nostre valutazioni, aiutandoci a compiere scelte ponderate che non siano il frutto di una negoziazione mercantile, ma dell’intelligenza ponderata di chi non si fida solo di se stesso o di un modo di vedere le cose, di chi non ha la frenesia di portare a casa un risultato, perché sa che la posta in gioco è più alta della sua personale autoaffermazione.

Quanti danni ha fatto la nostra ostinazione! Quanto sperpero di risorse, di tempo, di relazioni! Faraone è vivo e vegeto dentro di noi. Forse non avremo sterminato fisicamente delle persone, ma il prezzo, a ben guardare, è sempre molto alto.

La quaresima è una possibilità per convertire Faraone anche nella sua ostinazione. Non lasciamoci rubare questa possibilità.

Pubblicato da tecnodon

Prete cattolico. Formatore in seminario ed Assistente AGESCI

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