Ho trovato quattro motivi che sostengono la mia fede nella risurrezione. Alcuni di questi sono fondati sulla Scrittura, altri trovano una corrispondenza ragionevole al mio sentire e percepire una verità misteriosa, ma reale.
- Senza la risurrezione Dio non sarebbe Dio! Ai Sadducei che negano la risurrezione Gesù risponde: “voi vi ingannate fortemente perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio” (Mt 22,29). Di un dio che non sa vincere la morte non so che farmene. Un dio che si lascia limitare e ostacolare dalla morte, non è un dio, ma un sistema di valori e pensieri devoti, ma non è Dio.Per necessità intrinseca Dio deve vincere la morte per far trionfare il suo progetto di amore e di bene sul mondo.
- Senza la risurrezione non ha senso il mio spendermi e il mio sacrificarmi quotidiano. Sono giunto a cinquantun’anni ed è molto tempo che cerco di vivere una vita donata. Senza la prospettiva della risurrezione rivendicherei il desiderio e il diritto di pensare un po’ a me, alla mia vita, al mio bene. Non potrei pensare di privarmi della mia vita a tal punto da rimanere privo di giorni. La risurrezione, invece, mi apre alla promessa di una vita custodita da Dio e di una pienezza di giorni in cui non ha alcuna importanza se ora “sperpero” il mio tempo donandomi e sacrificandomi. E’ questa la prospettiva che sostiene il dono dei martiri cristiani che arrivano al sacrificio supremo confidando nella promessa di vita che Dio ci ha fatto.
- Senza la risurrezione tutte le relazioni che vivo sarebbero a “tempo determinato” ed invece voglio che, proprio quelle che sono più importanti, durino per sempre purificate e trasfigurate dalla risurrezione. Non mi sento un illuso mentre esprimo questo desiderio. Sento che esso si fonda su una esigenza intrinseca delle relazioni che porta addirittura un ateo professo come Jacopo Fo a pensare al ricongiungimento dei suoi genitori oltre la morte. La risurrezione è la risposta di Dio al nostro desiderio di relazioni forti che non disperdono con la morte, ma che in Dio vengono custodite e risanate.
- La risurrezione mi aiuta a comprendere cosa sia la mia vita di oggi: un tempo di gestazione in attesa della nascita definitiva. Come il tempo trascorso nel grembo della madre è determinante per la qualità e la salute della vita successiva, così anche il tempo della nostra vita è determinante per la nuova nascita che vivremo attraversando la morte. Vivere questo tempo con responsabilità, fino in fondo, senza rassegnazione e senza abbandonarsi alla tristezza per la fragilità o i problemi, risulta decisamente più facile nella prospettiva della risurrezione.
So che non si tratta di un trattato sui Novissimi e che, forse, qualche elemento del mio discorso è un po’ fragile e andrebbe approfondito meglio, ma, di fronte a questo bel vangelo domenicale, mi sono sentito chiamato a mettere “nero su bianco” la mia fede nella risurrezione con semplicità e immediatezza.
Credo la risurrezione dai morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
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